WHO DAERS WIN

Tutto ha inizio con la ricezione dei documenti dell'organizzazione. È un evento che si basa su una recon da effettuare in territorio ostile ed avendo anche altri teams di interdizione operanti nell'area. La pietra angolare della nostra pianificazione é stata questa. Come e cosa avremmo fatto se tuttto fosse stato "vero"? Partendo da questo modo di interpretare l'evento ci siamo dati dei paletti invalicabili. Infatti oltre alle varie regole di gioco date dall'organizzazione noi ci siamo imposti di considerare fallita una recon, e quindi non più ripetibile, se venivamo individuati dalle sentinelle prima di aver acquisito i dati che ricercavamo: di usare la ASG soltanto se la situazione era impossibile da risolvere con una ritirata ed infine di non calcolare come acquisite le informazioni che avremmo potuto prendere se catturati. Dopo una settimana NAM riesce a fare una recon sul territorio ed a predisporre tre CASCHÈ contenenti riserve idriche (VENERE 1 VENERE 2, che sarebbe stato anche il nostro RV, e VENERE 3, il nostro ERV). Oltre a ciò ci da indicazioni utili circa rotte di avvicinamento e morfologia del territorio. Impervio ed ostico, ma "grasso che cola" se visto in termini di navigazione tattica. Decido quindi di dividere il team sin dall'infiltarzione che avverrà dopo il briefing dell'organizzazione. Inoltre assegno ad ogni sezione una Area Operativa (AO) che al suo interno avrà varie Aree Search (AS), numerate in modo casuale. Partendo da nord, le AS 10 7 2 e 4 sarebbero state sotto la responsabilità della sezione PUMA (LIUT e STEN). Nella zona centrale la sezione COYOTE (LORIS e BARBA) avrebbero ricognito le AS 12 e 5, mentre le AS 11 e 8, poste a sud ovest, sarebbero state di pertinenza della sezione TIGRE (NERO e LOLO). Infine, le AS poste a sud est, la 1 6 e 3 sarebbero ricadute sotto la AO della sezione LICAONE (TUSCO e NAM). Visto che la nostra infiltrazione era prevista alle 0900 ci siamo dati come tempo limite per la recon le 2000 del sabato. Tale momento operativo era da considerarsi finito con il ricongiungimento del team, che avrebbe cambiato atteggiamento tattico e si sarebbe impegnato in DA (Azioni Dirette) su obiettivi che di opportunità. Il venerdì sera dormiamo in un albergo a 15 primi dal campo e dopo una colazione ed un ripasso, GPS e mappe alla mano, delle rotte di avvicinamento che le varie sezioni avrebbero fatto per avvicinarsi alle rispettive AO, ci dirigiamo sul campo ed iniziamo a vestirci e prepararci per l'incontro con l'organizzazione. Lì mi rendo conto di essermi dimenticato il GPS sul tavolo dell'albergo, cosa che farà cambiare, in tempo reale l'infiltrazione di LICAONE. Finito il breifing inizia l'evento, e come concordato le sezioni si dividono e prendono le rispettive rotte d'avvicinamento alle rispettive AO.


LICAONE(rotta azzurra)

Tutto viene stravolto dalla mia stupidità, vista che il GPS in albergo non avrebbe avuto nessuna validità operativa. Telefonata ed incontro con il proprietario che, gentilmente ci viene incontro e me lo ridà. Questo fa slittare tutta la tabella di marcia per l'avvicinamento alla nostra AO. Decidiamo quindi di sfruttare il nostro mezzo e dopo averlo parcheggiato su un tornante tra il 6 ed il 3 iniziamo la nostra vera missione. L'avvicinamento al 3 lo avevamo pianificato da sud est, scelta che si rivela vincente e ci permette di avvicinarci a 20 metri dal dispositivo di sicurezza, sentire le varie teorie delle sentinelle sulle regole di ingaggio imposte loro dall'organizzazione, scattare le foto ed allontanarci indisturbati senza che sia stata percepita la nostra presenza in zona. Soddisfatti di noi ci muoviamo verso 6, e dopo una sosta di 15 primi per mangiare qualcosa, approcciamo la AS 6 d con un a rotta a 45°, lasciamo gli zaini e quanto non serve per la recon ed iniziamo l'avvicinamento. Io, TUSCO come INTRUDER e NAM in qualità di SPOTTER.... arrivo a 30 metri dall'OBJ, ma sono ancora coperto per fare una foto e la radio impazzisce..... FERMO FERMO!!! mi irrigidisco... e finalmente vedo alla mia destra,a 25 metri circa, una sentinella che si avvicina..... si avvicina ancora....la tensione é alle stelle,....mi avrà visto?.....si ferma...guarda verso di me...e poi si gira, tira giù i pantaloni e si accuccia.....non sono riuscito a fotografarlo un pò perché coperto da rami e tanto per l'attacco di riso che avevo!!! Aspetto pazientemente che finisca le sue cose, e che si allontani....mi metto in posizione e scatto la foto e mi sgancio.....quando siamo oramai fuori portata veniamo individuati dalla sicurezza dell'OBJ.....corsa, recupero zaini e via....anche questa é fatta! Scappiamo verso la strada e poi pieghiamo e ci avviciniamo al 1 con una rotta di 350°. Lì facciamo una stupidagine e veniamo ingaggiati da una FIR, tentiamo la fuga in salita ma i BB sono più veloci di noi. 40 minuti di stop. La missione riprende e battiamo in lungo ed in largo la AS 1 ma senza risultato e ci allontaniamo convinti che sia fredda (cosa non vera, ma lo scopriramo soltanto nel debriefing di fine missione) Ci dirigiamo verso VENERE 2 stando a ridosso e poi all'interno dell'AS 5 e lì abbiamo un colpo di fortuna, una serie di gallerie che arrivano fino sotto al sedere del HQ dell'organizzazione....quale posto migliore per dormire e riprendere le forze? Veloce contatto radio con TIGRE PUMA e COYOTE e cambio di programma. I tunnel diventano VENERE 2! Veniamo raggiunti da TIGRE e da PUMA mentre COYOTE mi chiede se possiamo noi fare la recon su 5. Nessun problema.....ci avviciniamo da nord ed arrivati a 10 metri, iniziano i problemi, veniamo ingaggiati ed eliminati, ed infine catturati.... altri 40 minuti di sosta. Al nostro rilascio ci congiungiamo con le due sezioni che sono a VENERE 2.

Mauro TUSCO Bressan


PUMA (rotta Arancio)

La missione sembra iniziare male, quando appena partiti dal Briefing il datum del gps sembra non corrispondere per nulla a quello fornitoci: ED50. Vabbé, si prosegue. Arrivati al confine dei due stati (segnalati da cartelli appesi a pali di legno) io e Sten ci infiltriamo e, passato il gasdotto, ci acquattiamo a ca. 50 metri ad W dello stesso per fare il punto della situazione e decidere come iniziare e proseguire. Giustamente Sten ritiene che tatticamente i due obj probabilmente più paganti sarebbero stati 10 e 4, mentre 2 e 7 li avremmo lasciati per ultimi.Cerchiamo subito un buco dove infrattare gli zaini per cominciare la recon, seppelliamo letteralmente gli stessi e partiamo verso obj 10. Non riusciamo a marcare la cache causa bosco fitto, così ci allontaniamo per fare il punto gps appena possibile. Una volta marcato, una cinquantina di mt ad E, ci allontaniamo ulteriormente per prepararci alla recon. In meno di mezz'ora allestiamo il tutto in modalità SPEREC e finalmente si parte. Alle 10,25, mentre cerchiamo 10, sentiamo per la prima volta una jeep avvicinarsi sopra di noi e ci congeliamo. Dopo 10 primi ripartiamo ed ecco che una squadra di interdittori ci passa sopra, nuovo congelamento e via. Giriamo tutta la zona senza trovare nulla, quando ad un tratto sentiamo uno scontro ad una cinquantina di mt da noi e ci congeliamo in posizione dominante sopra lo sterrato. Passato il pericolo, ci dirigiamo su 4 avvicinandoci da S per mantenere la quota e non trovarci in condizioni di inferiorità in caso di scontro. L'avvicinamento Sperec strisciando con le greche per ca. 150 mt in salita ci porta via quasi un'ora. Arrivati in quota troviamo una sacco di postazioni fortificate ma nessuna controinterdizione, scatto diverse foto mentre Sten fa sicurezza e mentre stiamo per allontanarci trovo due missili nascosti sotto un pino e coperti da rami. Nuove foto e via in direzione di 2. Mentre camminiamo, voltandomi a controllare le spalle vedo due persone a ca. 50 mt da noi, faccio segno a Sten e ci congeliamo subito distesi a terra. Ma porca pupattola, dirigono proprio su noi. ASG puntata, li tengo sotto mira traguardandoli da sotto la tesa del cappello, mi stanno venendo dritti sopra! Sono pronto a sparare, quando a soli tre mt deviano di 90° e si allontanano nella direzione che stavamo percorrendo. Restiamo congelati ancora 10 primi, poi li seguiamo a distanza, sfruttandoli come apripista per un'eventuale controinterdizione. Dopo un quarto d'ora ca. li avvistiamo fermi sul bordo della strada sopra 2. Nuovo congelamento per 5 minuti e avanti ancora. Arriviamo anche noi sullo spuntone che domina la strada e questa volta é Sten che li vede oltre la strada, ma anche loro vedono lui. Via allontanamento e nuovo congelamento, abbiamo i ghiaccioli sul sedere. Nuovo avvicinamento, restiamo 10 primi a sorvegliare la strada ed alla fine, quando sentiamo uno scontro in corso a S ad una cinquantina di mt sfruttiamo la situazione per attraversare la strada. OK é andata, lo scontro continua, perlustriamo un po' seguendo un sentiero che dirige a W per poi piegare a N e, non trovando nulla (se non un alzana di caccia con ombrellone che fotografiamo) dirigiamo verso 7 lasciando il sentiero e seguendo le curve di livello a 100 mt ca dalla strada. Finalmente un po' di respiro, chi cavolo vuoi che passi di qui? Ovviamente il diavolo ci mette lo zampino, cadiamo in un'imboscata della pattuglia Grecia che veniva dalla direzione opposta: ecco così imparo a rilassarmi. Va bene, 40 primi di sosta. Arriviamo finalmente a 7, ma anche qui non troviamo nulla, così decidiamo di tornare a recuperare gli zaini con un'ultima occhiata di sicurezza a 10.Imposto il gps e mi segnala 289 km al punto!!!! Problemi di ricezione. Speriamo che la memoria ci sostenga, ma li abbiamo infrascati così bene che dobbiamo iniziare a battere il terreno palmo a palmo. Niente panico, tanto sono qui da qualche parte. Dopo mezz'ora circaa, finalmente Sten li ritrova. Mentre mi dirigo sulla cache ecco che da sotto le frasche, nascosto sotto il sentiero, spunta la valvola del gasdotto, perfetto: nuove foto e via. Sono le 17.00 ca., siamo in movimento quasi ininterrotto dalle 9.30. Sulla cache mangiamo qualcosa e ricondizioniamo l'equipaggiamento levandoci lo Sperec e facendo mezz'ora di sosta.Si parte, direzione Venere 4. Decidiamo di seguire azzurro fino a ca. 150 mt. a N di 5, per attraversare la strada ed arrivare su Venere 4 da N.A 250 mt. Da 5, vedo alla mia sx sotto di me la strada, ho giusto il tempo di realizzare che così come la vedo io, anche qualcuno può vedermi che diavolo, 2 operatori della contro mi vedono!!!Via Sten, via!!!!!! 100 mt a rotta di collo con gli zaini verso W. C'infrattiamo sotto un pino e restiamo congelati per 15 primi ca. Avevamo il cuore che sembrava una pompa di petrolio sotto max sforzo ed eravamo circondati da una nuvola di vapore causata dal sudore, ma nessuno ci é venuto dietro. Ritorniamo con tutte le cautele su azzurro proseguendo ancora qualche mt. Vediamo due zaini sul bordo e davanti a noi 2 operatori che si avvicinano a 5. Decidiamo che é ora di attraversare, qualche minuto di controllo, e via un bel salto sulla strada, una corsetta in discesa e nuovo congelamento. Nessuno nelle vicinanze. Sentiamo però che inizia un furioso combattimento a S, con mille e mila voci di contorno.Ne approfittiamo per muoverci e comunichiamo a Licaone il nostro avvicinamento da N. Finalmente arriviamo e ci ricongiungiamo con il resto della forza.

Luca LIUT Leita


COYOTE(rotta viola)

Raggiungiamo un sentiero che dal quadrante "a" ci deve portare alla base della cresta da risalire fino al ns primo obj. Seguire il sentiero si rivela subito difficoltoso, perchè spesso scompare da sotto i piedi e dobbiamo tornare sui ns passi per ritrovare la giusta via. La posizione dominate del sentiero mette da subito in luce come i dislivelli visti dalle carte siano davvero importanti ed in alcuni punti proibitivi. Numerosi impluvi attraversano le zone del campo, impluvi che in alcuni punti sono piccoli torrenti. Improvvisamente il ns sentiero termina e ci troviamo su una cresta lontani dalla ns via d'ingresso per l'obj, che il gps ci indica ad 1,4 km in linea d'aria ("adoro i piani ben riuscti"). L'unica scelta possibile é quella di intraprendere la discesa verso una gola con relativo torrente che ci deve portare alla base della cresta diretta al ns obj. La discesa risulta talmente ripida che in alcuni punti freniamo con il culo o le tibie Il torrente sembra qualcosina di più di un torrente, l'acqua scende copiosa e i punti di attraversamento scarseggiano, in pratica non lo possiamo risalire. Momento di sconforto ed é qui che l'esperienza,ed il gps, fanno la differenza, rotta polare (o salbega) e via diretti verso "12". Il terreno é davvero ripido ed il set up del mio coppio risulta una tortura, anche se lui tenacemente cerca di non farlo pesare. Il peso lo costringe a numerose soste e lo fa bere moltissima acqua, senza però fargli esprimere un lamento di disappunto. Durante una di queste soste il mio coppio smarrisce il fucile ("Questo é il mio fucile, ce ne sono tanti come lui, ma questo é il mio, io sono niente senza il mo fucile, il mio fucile é niente senza di me) la doverosa ricerca ci porta via tempo prezioso. Arriviamo finalmente alla cresta che ci porterà verso "12" e la vegetazione che da prima risultava penetrabile si fa via via sempre più fitta. In alcuni punti apriamo proprio delle nuove vie, siamo diventati esperti dopo l'Elba Giungiamo in prossimità di "12" che scopriamo non essere presidiata, prendiamo velocemente alcuni scatti della fossa comune li ubicata e ben ricostruita dall'organizzazione. Visto il gran ritardo cumulato, la vicinanza della coppia Licaone al ns prossimo punto da ricognire e al fatto che questi ultimi hanno già completato la loro fase recon, consigliamo alla coppia Licaone di iniziare la recon su "5" al posto nostro. L'orgoglio deve essere messo da parte per il buon esito della mix. Ripartiamo comunque velocemente verso "5" distante 500 mt, ma ci accorgiamo di una ptg appostata (forse per farci un'imboscata) e quindi dobbiamo ritornare indietro per intraprendere una nuova rotta polare (o salbega) per passarla. Arriviamo in prossimità di "5" ed apprendiamo per radio dell'esito sfavorevole della recon di Licaone, lo stesso ci consiglia un ingresso da sud. Seguiamo quindi alla lettera le indicazioni passiamo 5 ed entriamo da sud. Ci avviciniamo all'obj scorgiamo la tenda comando e fotografiamo la buca che pensiamo essere un'altra fossa comune, anche se non rileviamo resti umani. Purtroppo veniamo scoperti e subito la contro inizia a seguirci. Dopo un primo tratto di fuga ci fermiamo in ascolto e apprendiamo che la contro ha abbandonato l'inseguimento. Riprendiamo il cammino verso un nuovo punto di riordino comunicatoci via radio da Licaone. Dobbiamo attraversare proprio il comando nemico per arrivare al punto stabilito, quindi allunghiamo per cercare di allontanarci e bypassare il punto critico. Sfortunatamente una ptg di contro ci individua ed inizia un secondo inseguimento che termina presto come il primo, chiaramente non ci hanno preso. Risaliamo ancora l'ennesimo crinale e siamo in una posizione perfetta per dare un'altra occhiata a "5". Nel frattempo sopraggiunge una ptg dell'interdizione con la quale riusciamo a non scontrarci ma anzi ad organizzare un attacco al campo base.Grazie ad uno stratagemma riusciamo ad infilare un componente della nuova ptg all'interno del comando con il compito di comunicarci la posizione delle guardie ed il momento giusto per sferrare l'attacco. Coordiniamo tre gruppi di fuoco, il mio (l'esca), un secondo ( rinforzo ) dal lato dx del campo e quello di Licaone ( killer) che deve entrare in gioco poco dopo l'inizio della festa da dietro (manuale ?). Veloce coordinamento con il com.te, divisione dei compiti e dei gruppi di fuoco, aliquote in posizione ma arriva una seconda ptg dell'interdizione da dietro che ci ingaggia Cadono diversi componenti del secondo gruppo di fuoco, non c'é un secondo da perdere perchè la difesa sarà stata allertata dai colpi ed ancora peggio il gruppo di Licaone starà per fare il suo ingresso incoraggiati dai colpi. Raccolgo i rimasti e li trascino all'assalto per aiutare Licaone, entriamo contemporaneamente sul campo ma una contro numerosissima ci abbatte. La conta dei colpiti evidenzia comunque un numero altissimo di difensori. Lo scontro é stato un parziale successo, il gruppo di Licaone é riuscito a far saltare parte del comando. Riprendiamo il cammino andando al punto di riordino per il riposo, che altro non é che una splendida galleria posta proprio sotto il comando nemico, da soddisfazione dormire sotto di loro al coperto. Il freddo e l'umidità ci mettono a dura prova e chi durante il giorno ha sofferto per il set up pesante ora se la ride al caldo alla faccia di chi ha scelto la leggerezza. Batto i denti e riesco a dormire solo pochi minuti, ma sono in buona compagnia.Purtroppo il mio coppio stremato dalla giornata si sente male ma é qui che emerge il gruppo. Tutti si prodigano per farlo stare meglio, e grazie al fornello di Liut, alla generosità di Sten e Nero e al mio kit medico e agli scaldanti chimici, il buon Enrico torna sulle sue.Del gran Thé caldo con i biscotti e un due risate fanno passare questa umida notte che sembrava non finire mai. Il comandante, da saggio come deve essere, la mattina decide per una intelligente esfiltrazione.

Loris LORIS Barbato


TIGRE(rotta gialla)

La pianificazione della nostra missione ha dovuto tener conto di un fattore esterno, ossia che, era passato appena un mese da un mio intervento chirurgico al ginocchio. Questa preoccupazione ha condizionato quindi l'impostazione del set up di noi due (NERO e LOLO), vista la rotta scelta, doveva essere per forza leggero ed avrebbe aproffittato dei VENERE per integrage le riserve idriche della sezione. Questo avrebbe ridotto di molto lo stress fisico ed avrebbe innalzato l'operatività di TIGRE. I nostri OBJ erano la AS 11 ed 8. Inizialmente avevamo optato per una rotta che percorreva una curva di livello che costeggiava l'acquedotto stando un centinaio di metri più in basso, ma viste le pioggie e grazie alla recon di NAM avevamo cambiato tutto Avremmo percorso la rotta che vedrete sulla mappa. Dopo essere passati per VENERE 3 ci siamo diretti sul 11 dove, individuavamo velocemente un deposito di gas non presidiato, di cui effettuammo documentazioni fotografiche. Ritornati sui nostri passi abbiamo fatto una sosta su VENERE per rifiatare ed integrare le nostre scorte d'acqua. Da lì ci siamo diretti su 8 guadagnando 100 metri di quota e portandoci così in posizione di vantaggio per infiltrare le succitata AS. La zona era chiaramente attiva, visto che avevamo lasciato sfilare un team di interdizione a pochi metri da noi, e dal punto che stavamo dominando era chiaramente percettibile una situazione in evoluzione che avrebbe potuta essere sfruttata da noi. Infatti per prepararmi ad una SPEREC, mi staccavo lo zainetto, che forse stanco della nostra compagnia, decideva di abbandonarci rotolando dal pendio (pendenza vicina al 70%). Siamo convinti che il rumore prodotto dal mio zainetto che si allontanava indisturbato, abbia dato inizio ad uno scontro tra un team e la difesa del OBJ. Decidevo di avvicinarmi approfittando della confusione e giunto a scorgere una tenda, effettuavo alcuni scatti, e constatavo e valutavo la consistenza della difesa. A quel punto venivamo scopert ed attivati prima da un attaccante e poi definitivamente eliminatida un difensore. Considerando la recon abortita ci dirigevamo verso il nostro RV quando LICAONE ci comunicava che aveva trovato una serie di tunnel dove avremmo potuto riposare. Questo mi toglieva un grosso pensiero visto che le mie scorte alimentari e parte del materiale per il bivacco stava ancora rotolando giù dal monte. Ci congiungevamo con LICAONE e dopo una DA su 5 siamo ritornati ed abbiamo dormito nelle gallerie dove c'era meno umidità che nel bosco, ma molto più freddo.

Nereo NERO Verginella



CONCLUSIONI

Noi ci siamo divertiti tantissimo, siamo felici di quanto fatto e non vediamo l'ora di rimetterci alla prova nella WDW 2.